Secondo i ricercatori del Salk Institute in California, il loro studio del 2017 ha trovato prove che cannabinoidi come il CBD potrebbero aiutare a ridurre sensibilmente la demenza e aumentare le connessioni tra le cellule cerebrali. Questi risultati sono stati convalidati da altri laboratori. La US Food and Drug Administration ha quindi approvato un farmaco a base di CBD per il trattamento dell'epilessia.
Il CBD può lavorare per migliorare lo stato delle persone con demenza in 3 modalità: riduce l'infiammazione, riduce l'accumulo di ossigeno e lavora come stimolatore cerebrale e neuroprotettore. Per i pazienti, l’olio di CBD può ridurre stress e ansia in chi è affetto da demenza e mitigare la riduzione della memoria e di altre funzioni delle cellule del cervello.
Alzheimer
I benefici per la salute continuano a crescere con nuove ricerche sul CBD per quanto riguarda l'Alzheimer. In studi recenti, si è dimostrato capace di ridurre o eliminare il danno infiammatorio, l'accumulo di ossigeno e il declino delle cellule cerebrali. L'infiammazione ha invece confermato di aumentare l'impatto negativo della malattia. L'infiammazione che è una delle cause principali dei sintomi può essere spesso ridotta utilizzando olio di CBD.
L'ossigeno viene rilasciato come componente reattiva e indotta dallo stress. Quando l'infiammazione avviene nel cervello, l'ossigeno viene rilasciato di conseguenza. Maggiore è l'infiammazione, maggiore è l'impatto negativo. Importanti funzioni cerebrali come la memoria sono diminuite quando più ossigeno viene rilasciato nelle cellule del cervello.
La perdita di memoria e il deterioramento del cervello portano indirettamente ad un aumento dell'ossigeno nel cervello. Il CBD è invece un antiossidante, che aiuta a ridurre i problemi associati allo stress da ossigeno. Le funzioni cerebrali influenzate negativamente dallo stress da ossigeno possono essere quindi migliorate facendone uso.
Le cellule cerebrali dei pazienti mostrano spesso un percorso di rapido declino e distruzione. La capacità di stimolare il tessuto cerebrale è stata recentemente scoperta come potenziale beneficio del CBD.
Uno studio del 2011 dei ricercatori australiani Tim Karl e Carl Group, ha scoperto che promuove la crescita e lo sviluppo delle cellule cerebrali, riducendo il declino della memoria e di altre funzioni cerebrali.
Demenza vascolare
Demenza vascolare è il termine generico per descrivere problemi di ragionamento, pianificazione, giudizio, memoria e altri processi del pensiero da danni cerebrali per causa dell’alterato flusso di sangue al cervello.
Per trattare efficacemente la demenza vascolare, uno studio del 2016 del National Institute of Health (NIH) degli Stati Uniti ha trovato che attivare i recettori CB2 (cannabinoidi) nel cervello ha aiutato a recuperare un migliore flusso di sangue al cervello.
Demenza a corpi di Lewy
La demenza a corpi di Lewy (LBD) è una malattia associata a depositi anormali di una proteina chiamata alfa-synucleina nel cervello. Questi depositi, chiamati corpi Lewy, influenzano le sostanze chimiche i cui cambiamenti, a loro volta, possono portare a problemi con il pensiero, il sonno, il movimento, il comportamento e l'umore.
A differenza della maggior parte dei farmaci per la gestione del dolore, ansia o comportamento, il CBD non blocca l'acetilcolina, la sostanza chimica principale che attacca il LBD.
Morbo di Parkinson
Il Parkinson è una malattia cronica del sistema nervoso che colpisce in modo progressivo, soprattutto persone di mezza età e anziani. E’ legato alla riduzione della dopamina con tremore, rigidità muscolare e movimenti lenti e imprecisi.
Lo squilibrio digestivo può anche giocare un ruolo nella progressione e nella gravità dei sintomi. I cannabinoidi come il CBD hanno dimostrato di contenere efficaci protettori del cervello, antiossidanti e proprietà anti-infiammatorie che possono essere utili per la gestione della malattia.
Demenza fronto-temporale / Morbo di Pick
La demenza frontotemporale (FTD) o la degenerazione frontotemporale, è un gruppo di disturbi causati dalla perdita cronica delle cellule nervose dei lobi frontali del cervello o di quelli temporali, portando a sintomi di depressione e psicosi.
A differenza della maggior parte dei farmaci antipsicotici, il CBD non porta ad un aumento del rischio di morte. La ricerca ha dimostrato che può essere un efficace agente antinfiammatorio, ridurre l'ansia, ridurre i sintomi motori (tremore, rigidità, bradichinia) e mantenere i ritmi circadiani (sonno).
Malattia di Huntington
La malattia di Huntington (HD), anche detta còrea di Huntington, è una malattia ereditaria che uccide le cellule cerebrali. I primi sintomi sono spesso problemi lievi con l'umore o le capacità mentali. Una generale mancanza di coordinamento e un andatura instabile spesso sono i sintomi seguenti. Secondo una ricerca del 2016 dell'Università di Madrid, grazie all'efficacia del CBD come antiossidante e alle sue proprietà antinfiammatorie, poiché è sicuro e tollerabile anche a dosi elevate, può aiutare la gestione della malattia di Huntington.